L’INVITATO – ROMANZO DI MASSIMILIANO ALBERTI

ALBERTO PANIZZOLI

Postfazione

A memoria, tralasciando biografie, documentari o articoli di giornale, non credo vi siano molti romanzi che parlino di Pop Art.

Tra le righe di questo libro, infatti, oltre che a uno stile arcaico genialmente riproposto in un’ambientazione contemporanea, si possono trovare interessanti riferimenti su un noto artista statunitense: Steve Alan Kaufman.

Scomparso nel 2010, firmava i suoi quadri con lo pseudonimo di SAK ed è stato per lungo tempo assistente e collaboratore di Andy Warhol, la massima espressione della Pop Art. Lo stesso Kaufman aveva fatto un’attenta riflessione sull’arte di Warhol che, nel suo percorso, ribalta il senso della comunicazione promuovendosi attraverso la stessa pubblicità; basti ripensare al barattolo della zuppa Campbell o alla Coca Cola, alle immagini di celebri icone come Marilyn Monroe e Jackie Kennedy o a quelle del passato come Shakespeare, Mozart e Beethoven.

Lasciata la celebre Factory di New York, Kaufman prosegue su questo filone dipingendo le icons, non solo singolarmente, ma anche insieme tra loro con un’intensità di colori forte e variegata, creando così un personalissimo stile attraverso il procedimento dell’hand embellishment. Il significato della sua opera, dunque, è quello di renderci familiari questi miti che la storia ci ha fatto conoscere, in parte amare, mantenendoli vivi nella nostra chimerica fantasia, tanto da far divenire lo stesso Kaufman un protagonista della Neo-Pop Art.

Questo libro è dunque una mescolanza d’intrecci, nozioni e stile. E se è vero che la Pop Art è un clone di un clone, ecco un altro modo di rappresentarla. Massimiliano Alberti però non ha a disposizione il rosso, il giallo, il verde o il blu… ma solo il bianco della carta e il nero della sua penna. E i suoi dialoghi vivaci, ironici e a volte velati da una certa melanconia, diventano figure colorate che esplodono nel nostro immaginario. Forse, un altro sipario si apre al Neo-Pop.

Con il patrocinio di