29 dicembre 1960 – 12 febbraio 2010

Steve Kaufman (alias SAK)

Se avete avuto la fortuna di incontrare Steve Kaufman, sarete, senza dubbio, rimasti impressionati dalla sua altezza di quasi due metri, ma soprattutto dal suo carisma.

Si può dire che egli fosse nato con la passione per l’arte. Infatti, sin da piccolo aveva manifestato il suo talento dipingendo su ogni superficie disponibile, addirittura sui parabrezza delle auto che trovava negli sfasciacarrozze. Fu a 19 anni che la vita di questo newyorchese, proveniente da una famiglia di avvocati, ebbe la svolta decisiva: entrò, come assistente, nella celebre factory di Andy Warhol. Un’esperienza che fece germogliare in maniera esponenziale le sue capacità. A fianco del grande Warhol imparò la tecnica della serigrafia e utilizzandola nell’arco di tutta la sua vita artistica, la perfezionò creando un suo stile personale che gli permise di sviluppare appieno la sua creatività.

Dopo la laurea alla School of Visual Arts di New York il Van Gogh Museum di Amsterdam gli affidò l’incarico di realizzare un ritratto di Vincent Van Gogh. Era il il primo artista americano a ricevere un compito di questa rilevanza. Inoltre ricevette il premio Picasso Ring conferito ogni anno dalla Picasso Academy of Fine Arts agli artisti che meglio incarnano lo spirito del leggendario pittore. A Steve Kaufman fu inoltre commissionata una serie di dipinti per il centesimo anniversario della Campbell’s Soup.

Utilizzando la tecnica della serigrafia appresa da Warhol, l’artista valorizzò ulteriormente le sue opere grafiche aggiungendovi, a mano, dei dettagli con la pittura. Questa tecnica è chiamata “hand embellishment” e rappresenta lo stile proprio di Kaufman che così rendeva tutte le sue opere dei pezzi unici. In un’edizione limitata composta da 50 dipinti serigrafati, ciascuna opera si distingueva dalle altre per i colori usati. Questo stile permise a Kaufman di uscire dall’ombra di Warhol.

Nel corso della sua carriera, Kaufman realizzò una vasta collezione di ritratti di celebrità tra cui Muhammad Ali, Frank Sinatra, John Travolta, Marilyn Monroe, Jackie Kennedy e molti altri. Grazie allo stile accattivante e ai numerosi soggetti ritratti le sue opere sono affini alla sensibilità di tutti. Da Mozart ai sigari, dalle celebrità agli sport, dai monumenti famosi agli oggetti della vita quotidiana, le opere di Kaufman sono esposte nelle case di tanti collezionisti.

Steve Kaufman è sempre stato fuori dal coro. Un giorno disse:
“Non tornerò più indietro ora che sono uscito dagli schemi. È così spazioso qui.”

Steve Kaufman si è rimesso sempre in gioco nella ricerca di nuovi percorsi.
Nel 2007 realizzò alcune composizioni riutilizzando molte delle sue serigrafie di icone celebri. Superò la tecnica appresa da Warhol realizzando composizioni che comprendevano dalle 4 alle 12 icone unendo diverse serigrafie e decorandole poi a mano. Su una stessa tela, Kaufman unì Topolino, la Coca Cola, Marilyn Monroe, Superman e i sigari Cohiba. Su un’altra rese omaggio ai grandi artisti che lo avevano ispirato usando i loro stili. Dipinse Van Gogh con I Girasoli e la Notte Stellata come sfondo. Per ricordare Andy Warhol creò una composizione unendo un suo ritratto a Marilyn, alla Campbell’s Soup, al simbolo del dollaro e della Coca Cola. Una novità nel mondo dell’arte che venne subito gradita dai collezionisti.

A quarant’anni, Steve Kaufman fu colpito da un infarto durante una mostra in Europa. Ma non si fermò. Non appena si riprese, ricominciò a fare quello che amava di più: dipingere. Lavorò ancora più intensamente con la sua immensa passione: le sue mostre registravano il tutto esaurito, le sue opere venivano collocate nei musei e partecipava a numerosi programmi televisivi.

Steve Kaufman fondò e diresse un’organizzazione di beneficenza chiamata “Give Kids A Break”, con la quale permise ai ragazzi appena usciti dal carcere di imparare un lavoro nel suo studio. Un programma che ebbe un immenso successo e permise a molti di questi ragazzi di condurre una vita migliore.

Tra il 2007 e il 2009, Kaufman venne colpito da una serie di ictus. Non volendo trascorrere il resto della sua vita su una sedia a rotelle, continuò a esporre in tutto il mondo.

A 49 anni, ebbe l’ultimo infarto. Si spense il 2 febbraio del 2010 mentre si preparava per una mostra a Vail nel Colorado.

Steve Kaufman Viene ricordato con le sue parole:
“Sono veramente fortunato a fare quello che ho sempre voluto: CREARE.
Ho trovato una libertà difficile da descrivere a parole.
Mi ponevo sempre interrogativi riguardo ai miei progetti: che direzioni dovrei prendere?
Ora non ci penso più.
Con la mia passione mi reco nel mio studio e mi chiedo: cosa creerò oggi?”
– Steve Kaufman –

Le opere di Steve Kaufman sono state esposte e sono presenti nelle collezioni di numerosi musei tra cui:

Whitney Museum of American Art (New York) – The Rock and roll Hall of Fame (Cleveland, Ohio) – The Vatican collection (Roma, Italia) – Andy Warhol Museum of Modern Art (Slovacchia) –  Plaboy Mansion (Los Angeles, California) – The Van Gogh Museum (Amsterdam, Olanda) – The Smithsonian collection (Washington) – The White House collection (Washington) – Reiss-Engelhorn Museum (Mannheim, Germania) – Museo della Passione (Valladolid, Spagna) – Palazzo Guiscardo (Pietrasanta, Italia) – Museum of Contemporary Art (Hot Springs, Arkansas) – Motown Historical Museum (Detroit, Michigan) – Blues & Legends Hall of Fame Museum (Memphis, Tennessee) – American Sport Art Museum & Archives (Daphne, Alabama) – The Pop Culture Gallery presso il World of Coca-Cola (Atlanta, Georgia) – Palazzo Costanzi (Trieste, Italia) – Museo Casa Enzo Ferrari (Modena, Italia) – Mozart Museum Mozarteum (Salisburgo, Austria) – The Shakespeare Birthplace Trust (Warwickshire, Regno Unito) – The Beethoven-Haus (Bonn, Germania) – Bonn Society (Bonn, Germania) – Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia (Madrid, Spagna).

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